La chiesa anticamente risulta dedicata a San Matteo, come si legge da un atto di collazione del 28 giugno 1357. In una visita del 1660 del Cardinale Bonvisi la troviamo dedicata, come lo è tuttora, a Sant’Antonio. All’interno due fonti battesimali di pregevole fattura: il primo, in marmo di forma ottagonale con un coperchio in legno, è databile intorno al secolo XV – XVI e le otto specchiature sono decorate con piccoli e graziosi bassorilievi, fra cui è riconoscibile lo stemma dell’antica famiglia Nuti.