Sul ponte del Diavolo esiste un’altra leggenda, questa legata al nome di Lucida Mansi, celebre nobildonna lucchese che avrebbe voluto poter vivere in eterno. Terrorizzata all’idea di invecchiare, Lucida provò qualsiasi rimedio per rallentare lo scorrere del tempo e quando una mattina, al suo risveglio, si rese conto della comparsa di una ruga sul viso, fu presa dalla disperazione. Una sera, mentre sul punto più alto del ponte piangeva disperata, le si presentò il diavolo, con le sembianze di un bellissimo ragazzo. Il diavolo le promise trent’anni di bellezza e giovinezza in cambio della sua anima. La nobildonna accettò il patto senza esitazioni e così, per i successivi trent’anni, mantenne intatta la sua bellezza. Allo scadere del patto, quando il diavolo tornò a reclamare ciò che gli spettava, Lucida cercò di ingannarlo correndo sulle scale della Torre delle Ore di Lucca per fermare la campana prima che battesse l’ora della sua morte, la mezzanotte. Ma Lucida non fece in tempo e il diavolo la caricò su di una carrozza di fuoco e la portò via con sé, attraversando le Mura per poi gettarsi nel laghetto di uno splendido giardino, oggi conosciuto come l’orto botanico. Si dice che ancora oggi, guardando nel lago, si possa vedere il volto di Lucida e che nelle notti di luna piena si veda la carrozza di fuoco sfrecciare sopra le mura.